ITINERARI ESCURSIONISTICI
IL GRANDE SPETTACOLO DEL RAGANELLO
IL Parco del Pollino: montagne superbe, cime che si levano oltre i duemila metri e rilievi minori, che si potrebbe dire appenninici, attorno a grandi pascoli. E ancora le fitte foreste dei cerri, dei faggi, degli abeti, dei pini, che risalgono le valli della Casa del Conte e di Terranova. Infine, il colpo di scena, la montagna che scende sulle coste dello Jonio e cambia improvvisamente di colori e di forme, facendosi aspra e tormentata.
Regista e protagonista dello straordinario spettacolo è un fiume, il Raganello, che nasce dalle pendici della Serra di Crispo a 1800 metri di quota e scende per 32 chilometri fino alla Piana di Sibari, tra gole sempre più profondamente incise nella roccia. In lunghi tratti del percorso il fiume scorre tra pareti a strapiombo alte fino a 700 metri: è dove gli strati più deboli gli hanno opposto minore resistenza, lasciandosi scavare in verticale.
Per gli studiosi, il canyon del Raganello è un'eccezionale lezione di geologia appresa dalla voce stessa della natura. Per gli escursionisti che, sia pure con tutte le dovute precauzioni, possono ridiscendere il corso del fiume, è un'avventura indimenticabile che nella sua immagine finale, il vertiginoso Ponte del Diavolo alle porte di Civita, aggiunge anche il fascino stregato della leggenda. Gli appassionati di botanica potranno trovare nel Parco del Pollino molte specie rare, tra cui quella endemica del pino loricato, di cui sulle pendici del monte Palanuda si ammirano esemplari alti più di 30 metri, sempre in lotta con gli impetuosi venti della montagna. Gli amanti della fauna potranno ancora ammirare l'aquila reale, il picchio nero, ed una varietà di capriolo autoctono. E c'è ancora altro. Resti di mura colossali che cingevano una misteriosa città, tra Morano e San Basile. I graffiti preistorici della grotta del Romito. E i borghi albanesi come Lungro, Civita, Frascineto, Acquaformosa, dove vivono ancora i pronipoti degli esuli cristiani riparati in Calabria ai tempi delle persecuzioni ottomane o dei mercenari sbarcati in cerca di fortuna.
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Oltre ad essere terreno di gioco ideale per escursioni lunghe e difficili, la rete di sentieri e mulattiere del Pollino si presta anche ed in modo ottimale all'escursionismo facile, quello delle passeggiate e dei pic-nic, visto tradizionalmente come il "turismo ecologico" di massa.
La rete di strade diffusa ed estesa che porta nei boschi più alti e la dolcezza del clima estivo, rendono il massiccio meta di migliaia di famiglie.
Attrezzata sia per gli sport estivi che invernali, nell'area del Pollino si può praticare oltre al trekking anche lo sci da fondo e mountain bike.