Calabresi Illustri

Gian Vincenzo Gravina

Ebbe nobili natali in Roggiano nel 1664 e si dedicò sin da giovanissimo allo studio della filosofia cartesiana, della matematica, della storia e del diritto. Fu critico letterario acuto e formulò originali teorie che ordinò in un suo famoso libro : "La ragione poetica". Fu uno dei fondatori della famosissima Arcadia, la prima accademia sorta in Italia, il cui scopo principale fu quello di ricondurre alla natura, alla schiettezza ed alla semplicità la poesia manierata e convenzionale allora in voga. Merito del Gravina fu la scoperta del valore di un poeta come Metastasio. Un giorno, nella bottega di un orafo, sentì un fanciullo dodicenne, Pietro Trapassi, improvvisare versi con una facilità sorprendente. Intuì il genio che si nascondeva nell'incolto ragazzo, lo adottò come figlio, gli diede una mirabile cultura letteraria e ne fece il più grande autore di melodrammi del `700, il celebratissimo Metastasio. Il grande critico fu colto dalla morte allorchè si accingeva a partire per Torino, chiamato ad insegnare in quell'Università da Vittorio Amedeo II, che ammirava in lui il giurista acuto e sottile, senza eguali ai suoi tempi.


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